Fatti per l'impresa

Cna, Legge di Stabilità finalmente di crescita

Per Cna la Legge di Stabilità presenta un carattere espansivo, stimolando l’economia con interventi sia sulla domanda che sull’offerta. Cna valuta positivamente che il governo abbia imboccato la strada della riduzione delle tasse ed abbia accolto molte delle richieste presentate da Cna. Mancano, tuttavia, alcune importanti misure.

Il disegno di legge di Stabilita per il 2016, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre fa seguito alla Nota di aggiornamento del DEF di settembre che registrava un quadro di generale miglioramento dell’economia italiana e definiva gli obiettivi programmatici e i saldi di finanza pubblica per il 2016 in base a cui apportare le correzioni al bilancio dello Stato.
Il ddl di Stabilità del 2016 (nel testo disponibile al 22 ottobre 2015) introduce modifiche sul versante delle entrate e delle spese per un totale circa 27 miliardi di euro, in parte finanziati attraverso deficit permesso dall’utilizzo dei margini di flessibilità concessi dall’Unione Europea.
Nel complesso la manovra presenta, quindi, un carattere espansivo ed è volta a irrobustire la ripresa, stimolando l’economia con interventi sia sul lato della domanda sia su quello dell’offerta.
La Cna valuta positivamente che il governo abbia imboccato la strada della riduzione delle tasse ed abbia accolto molte delle richieste che avevamo presentato.
Mancano, tuttavia, alcune importanti misure che Cna aveva proposto.


INTERVENTI CHE ACCOLGONO PROPOSTE FORMULATE DALLA CNA

Incremento della franchigia IRAP da euro 10.500 a 13.000, al fine di escludere dal pagamento dell’imposta migliaia di imprese e professionisti senza dover dimostrare l’assenza dell’autonoma organizzazione, e di ridurre il carico fiscale per chi supera la soglia (art. 11, c. 7).

Proroga del blocco dell’aliquota contributiva al 27% per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS per il 2016. La normativa oggi in vigore prevede, dopo due anni di “blocco” (anni 2014 e 2015), l’incremento graduale dell’onere contributivo.
L’attuale disciplina dispone, infatti, che per l’anno 2016 l’aliquota sia incrementata di 1 punto percentuale, passando così dal 27 al 28%, e dal 28 al 29% nell’anno 2017.
La Legge di Stabilità per il 2016 manterrebbe inalterata, anche per il 2016, l’aliquota al 27% (art. 18).

Proroga delle agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia, compreso il “bonus mobili”, e riqualificazione energetica al 31 dicembre 2016, con i livelli di detrazione attuali, rispettivamente del 50% e del 65% (art. 7, c. 1).
Nuova detrazione pari al 50% delle spese sostenute, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016, da giovani coppie per acquistare mobili ad arredo di unità immobiliari adibiti ad abitazione principale (art. 7, c. 2).

Introduzione del superammortamento, con deduzione pari al 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi, effettuati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016.
La maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto del 40% riguarda sia l’IRES sia l’IRPEF. (art. 8).

Allentamento del patto di stabilità interno degli enti locali dal 2016, che può consentire la ripresa degli investimenti pubblici per la riqualificazione del patrimonio pubblico (scuole, uffici pubblici, …) e la manutenzione del territorio (prevenzione di disastri ambientale, riduzione del rischio di dissesto idrogeologico, …) (art. 50).

Proroga dell’esonero contributivo per incentivare le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016, nella misura di 3.250 euro su base annua per 24 mesi. L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla legge (art. 13).

Rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga
Stanziamento di 250 milioni di euro per il 2016, al fine di garantire la costanza di rapporto di lavoro ai dipendenti delle piccole e piccolissime imprese escluse dagli ammortizzatori sociali ordinari (art. 25).

Revisione del regime forfettario dei “contribuenti minimi”
Ampliamento dell’accesso al regime fiscale forfettario per imprese e lavoratori autonomi di piccole dimensioni, tramite:
• l’aumento della soglia di ricavi per l’accesso a tale regime, di 15.000 euro per i professionisti (portando il limite a 30.000 euro) e di 10.000 euro per le altre categorie di imprese;
• l’estensione della possibilità di accesso al forfettario anche a lavoratori dipendenti e pensionati con un’attività in proprio, con redditi da lavoro dipendente o pensione non superiore a 30.000 euro.

Per i contribuenti forfettari che iniziano l’attività è previsto un regime di particolare favore con l’aliquota che scende al 5%, dall’attuale 10%, ed è applicabile per 5 anni (anziché 3 anni) (art. 9).


ALTRI PROVVEDIMENTI DI INTERESSE

Possibilità di recuperare immediatamente l’IVA sui crediti insoluti verso imprese soggette alle procedure concorsuali
E’ concesso di recuperare l’Iva già versata su fatture emesse nei confronti di imprese soggette a procedure concorsuali fin dall’apertura della procedura, senza attendere la ripartizione dell'attivo (art. 11, c. 9).

Sterilizzazione dell’aumento IVA e accise
Disattivate le clausole di salvaguardia previste da precedenti disposizioni legislative, che sarebbero entrate in vigore dal 2016, per un valore di 16,8 miliardi di euro (art. 3).

Conferma del regime fiscale dei premi di produttività
Previsione di un’imposta sostitutiva del 10% sui premi di produttività inferiori a 2.000 euro, per dipendenti con redditi annui inferiori a 50 mila euro (art. 14).

Aumento della soglia per l’utilizzo del contante dagli attuali 1.000 a 3.000 euro
I limiti all’utilizzo del contante sono stati oggetto di numerose variazioni negli ultimi anni.
Dai 12.500 si è passati a 5.000 euro nel 2010 e, nel 2011, prima a 2.500 poi a 1.000 euro con il Decreto Salva Italia.
La proposta per un innalzamento della soglia a 3.000 euro allinea il limite italiano alla media europea; peraltro 11 Paesi dell’Unione non hanno alcun limite (art. 65).

Pensioni e invecchiamento attivo
Il regime sperimentale per le donne che intendono lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57-58 anni di età viene esteso al 2016, anno in cui devono essere maturati i requisiti.
Inoltre, per accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento attivo, è autorizzato il part time senza penalizzazioni sulla pensione, con i contributi figurativi a carico dello Stato.
Il datore dovrà corrispondere in busta paga la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno in salario netto (art. 24).

Introduzione di una regolamentazione per la gestione degli stati di emergenza e delle connesse esigenze di ricostruzione pubblica e privata. Nei casi di danni al patrimonio privato ed alle attività produttive conseguenti ad uno stato di emergenza dovuto ad eventi calamitosi, è previsto un sostegno mediante concessione di finanziamenti agevolati, assistiti da garanzia dello Stato, verso i privati e le attività economiche e produttive (art. 36).


LE ALTRE RICHIESTE AVANZATE DA CNA

Tassazione del reddito delle imprese in contabilità semplificata secondo il “criterio di cassa”, per evitare che si paghino imposte su redditi non ancora incassati.

Istituzione dell’ “Imposta sul Reddito delle Imprese” (“IRI”), affinché gli utili non distribuiti dalle imprese personali siano assoggettati alla stessa tassazione prevista per le società di capitali con l’IRES.

Soppressione di reverse charge e split payment, in quanto misure che hanno avuto ripercussioni negative sulla disponibilità finanziaria delle imprese.

Riduzione della ritenuta d’acconto dall’8% al 4%, trattenuta dalle banche, sui bonifici per il pagamento degli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici.

Piena deducibilità dell’IMU dal reddito d’impresa e dalla base imponibile IRAP, oggi deducibile del 20 % solo dal reddito d’impresa. Tale misura era già stata prevista dal DL 54/2013 che, nell’ambito della complessiva riforma dell’imposizione sul patrimonio immobiliare, ha disposto espressamente che fosse riconosciuta la totale deducibilità dal reddito d’impresa dell’IMU relativa agli immobili utilizzati per attività produttive.

Esenzione dalla TASI degli immobili invenduti e da IMU e TASI delle aree edificabili di proprietà delle imprese edili
Occorre esentare completamente dalla tassazione comunale (IMU + TASI) sia gli immobili invenduti e non locati sia le aree edificabili di proprietà delle imprese edili.

Ecobonus, Vaccarino (CNA): “Uno sgambetto alle imprese l’emendamento sulla cessione dei crediti: va ritirato”
“Ci appelliamo al Governo e al Parlamento perché venga immediatamente ritirato l’emendamento, approvato in commissione Bilancio della Camera, che trasforma le detrazioni, relative alle spese per la riqualificazione energetica dei condomini, in crediti d’imposta cedibili alle imprese che realizzano i lavori”. Ha dichiarato il Presidente Nazionale della CNA, Daniele Vaccarino.
“E’ una proposta assurda – ha sottolineato – i crediti di imposta sono recuperabili in dieci anni e le imprese non sono banche. Siamo di fronte a un progetto completamente sganciato dalla realtà: la crisi per le imprese dell’edilizia non è ancora finita”.
“ Lo svarione normativo – ha aggiunto - è sotto gli occhi tutti. Ci preoccupa in particolare la montagna di credito d’imposta, abnorme e incompensabile, che le imprese, nella stragrande maggioranza dei casi micro e piccole, sarebbero costrette ad accumulare. Con la conseguenza di dovere a loro volta ricorrere alle banche per riscontare questi crediti, ammesso che la perdurante stretta creditizia glielo permetta”.
“La trasformazione, volontaria, del beneficio fiscale sulla riqualificazione energetica in credito cedibile – conclude Vaccarino – rimane comunque il percorso migliore. La CNA ha avanzato da tempo la proposta di far diventare denaro spendibile subito, per realizzare i lavori, la rata di detrazione decennale, cedendo il credito fiscale alle banche. Non abbiamo chiesto la luna. Si può fare. Il Governo e il Parlamento la accolgano”.